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ŌSensei negli ultimi anni della sua vita definiva l'Aikido "un'Arte marziale d'Amore".Aikido è superamento del Conflitto e della Competizione. Sul Tatami si dona il proprio sapere. Attraverso il Metodo della Pratica Reciproca si arriva ad una maggiore consapevolezza di sé e degli altri.

Ai Ki Do

Ai Ki Do

Il termine Aikidō è costituito da tre ideogrammi:
AI è Armonia e Amore
KI significa Energia Cosmica, Spirito, Slancio Vitale
DO indica la Via, il Cammino Spirituale

13 mag 2015

Ken Wa Kokoro Nari ▬ Miyamoto Musashi - Lo Spadaccino Leggendario


''Rispettare il Buddha e gli dei senza contare sul loro aiuto'' 

Miyamoto Musashi 宮本武蔵, vero nome Shinmen Musashi no Kami Fujiwara no Genshi, è considerato il più grande samurai della storia del Giappone, famoso per le sue abilità di spadaccino e per essere stato un artista nella pittura, nella forgiatura di tsuba e nella letteratura
Fu uno dei leggendari rappresentanti di un’epoca in cambiamento.
Nato intorno al 1584, morto nel 1645, fu un leggendario spadaccino e arciere che affrontò, senza perdere mai, decine di duelli, per la maggior parte all'ultimo sangue
A 13 anni affrontò, sconfiggendolo, il samurai Arima Kihei.
Sempre giovanissimo partecipò alla famosa battaglia di Sekigahara in cui militò tra le file, perdenti, dei seguaci della famiglia Toyotomi
Iniziò a peregrinare per il Giappone in cerca di avventure.
Eccelleva nell'arte della pitturanella calligrafianella scultura e come poeta: le sue opere, di grandissimo valore, sono oggi conservate in vari musei. Fondò anche una scuola di arti marziali, la Niten Ichi Ryu che insegnava il combattimento a due spadeKatana e Wakizashi
Ma sono le sue gesta di schermidore quelle che gli hanno consentito di entrare nella leggenda. Vagando di scuola in scuola ricercava una migliore formazione tecnica sfiorando sempre il confine vita-morte e facendosi lungo il cammino buoni amici ed un gran numero di nemici o avversari. 
Continuò a duellare per tutto il Paeseattraverso questi duelli all'ultimo sangue, cercava di raggiungere l’Illuminazione, lo stadio finale, il perfezionamento dell’arte del combattimento
''Lo spirito con il quale si sconfigge un uomo è lo stesso con il quale si sconfiggono dieci milioni di uomini'' da Il libro dei cinque anelli
Musashi studiava la psicologia e le debolezze dell’avversario per usarli a suo favore. Il presentarsi con grande ritardo ai duelli e la sua scarsa igiene personale servivano a far innervosire il nemico. 
A Kyōto, Musashi fu sfidato da Seijuro, il capoclan dei Yoshioka, e anche qui, presentandosi in ritardo, vinse l’incontroLa stessa tattica fu adottata anche nel duello contro il fratello di SeijuroLa famiglia Yoshioka preparò quindi un’imboscata per Musashi che invece, presentandosi con anticipo all'appuntamento, riuscì ad uccidere il giovane capo del clan. 
I vari duelli in cui si cimentò resero Miyamoto sempre più famoso: si narra che a 29 anni avesse già combattuto, sempre vittorioso, 60 incontri
Uno degli scontri più celebri fu contro il prode Kojirō Sasaki 佐々木小次郎 noto anche come Ganryu, uno dei più famosi samurai dell’epoca: ne venne fuori uno dei più famosi duelli della storia giapponese. 
Lo scontro si svolse su un’isola. 
Musashi si presentò in ritardo.
Prima di sbarcare sull'isola, costruì una spada di legno ricavandola da un remo della barca
Il suo avversario, Sasaki Kojiro Ganryu, appena lo vide gettò il fodero della spada a terra e si lanciò contro di lui
Quel gesto di rabbia fece capire a Miyamoto che avrebbe vinto anche quella volta, cosa che infatti avvenne. Una volta di fronte, i due campioni, si buttarono subito all'attacco. 
Miyamoto sferrò subito un terribile colpo sulla testa di Sasaki che crollò a terrama senza prima aver risposto con un fendente che sfiorò di pochi millimetri la testa di MiyamotoAnche da terra Sasaki mostrò la sua abilità con un altro colpo che, però, non andò a segno: bucò solo il kimono di Musashi. Il colpo di grazia fu al torace di Sasaki Kojiro ancora a terra per l'attacco subito precedentemente.
Negli anni seguenti partecipò a guerre e assedi. Raggiunti i 50 anni si ritirò dai combattimenti per dedicarsi all'arte e alla letteratura. 
Nel 1640 scrisse l’Hyoho Sanjugo Kajo, I trentacinque precetti della strategia”, in cui riassumeva la sua esperienza di guerriero. 
Tre anni dopo, nel 1645, scrisse uno dei più famosi trattati di strategia e di filosofia applicata al combattimento: il  Go Rin no Sho 五輪の書“Il libro dei cinque anelli” o “Il libro dei cinque elementi”. 
''Una conoscenza superficiale è più dannosa dell'ignoranza'' da Il libro dei cinque anelli
Musashi riassume tutta la sua esperienza di maestro dell’arte della spada: la strategia è il modello del guerriero (buke)Gli ufficiali lo applicavano, e le truppe dovevano conoscerlo. 
Nel mondo attuale non c'è alcun guerriero (bushi) in grado di comprendere veramente la strategia di Musashi che insegna a migliorare sé stessi come persone, non solo come guerrieri.
Una settimana prima di morire, il 19 maggio 1645, scrisse un breve saggio il Dōkkōdō 独行道, “La Via che bisogna percorrere da soli”. Musashi lo compose mentre si accingeva a liberarsi dei suoi beni in preparazione alla morte ed esprime una rigorosa, onesta e ascetica visione della vita
Vale la pena leggere i 21 precetti scritti da Miyamoto Musashi :

  1. "Accettate tutto nel modo in cui esso è"
  2. "Non cercate il piacere in sé e per sé"
  3. "In nessun caso dipendete da una parziale sensazione"
  4. "Pensate leggermente di voi e profondamente del mondo"
  5. "Siatene staccati dal desiderio per tutta la durata della vostra vita"
  6. "Non rammaricatevi di ciò che avete fatto"
  7. "Non siate gelosi"
  8. "Non fatevi rattristare da una separazione" 
  9. "Il risentimento ed il rimpianto non sono mai appropriati né per se stessi né per gli altri"
  10. "Non lasciatevi guidare da un sentimento di amore o di lussuria"
  11. "In tutte le cose non abbiate preferenze"
  12. "Siate indifferenti a dove vivete"
  13. "Non ricercate il gusto della buona cucina"
  14. "Non mantenete il possesso più di quanto sia necessario"
  15. "Non agite seguendo le credenze comuni"
  16. "Non collezionate armi né fate pratica con le armi al di là di ciò che è utile"
  17. "Non temete la morte"
  18. "Non cercate di possedere i beni o feudi in ragione della vostra vecchiaia"
  19. "Rispettate il Buddha e gli dei senza contare sul loro aiuto"
  20. "Si può abbandonare il proprio corpo, ma è necessario preservare l'onore"
  21. "Mai smarrire la Via"

Alla fine della cerimonia funebre di Musashi, si narra che si udì un tuono nel cielo sereno: era l’anima di Miyamoto che abbandonava il proprio corpo.


BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
  • Onore e spada. Il Giappone dei samurai di Corona Marino, 2013, Res Gestae
  • La mente del samurai. Cinque testi classici sulla spada giapponese di Christopher Hellman
  • I Samurai di Alida Alabiso collana Newton&Compton, 1997
  • La via del samurai di Yukio Mishima (Autore), Editore: Bompiani 2000, Collana: I grandi tascabili

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