↕↕↕

↕↕↕

● ● ●

● ● ●
ŌSensei negli ultimi anni della sua vita definiva l'Aikido "un'Arte marziale d'Amore".Aikido è superamento del Conflitto e della Competizione. Sul Tatami si dona il proprio sapere. Attraverso il Metodo della Pratica Reciproca si arriva ad una maggiore consapevolezza di sé e degli altri.

Ai Ki Do

Ai Ki Do

Il termine Aikidō è costituito da tre ideogrammi:
AI è Armonia e Amore
KI significa Energia Cosmica, Spirito, Slancio Vitale
DO indica la Via, il Cammino Spirituale

O'Sensei. La biografia del Fondatore dell'Aikido

 
Esistono molte biografie di O'Sensei Morihei Ueshiba, e sono innumerevoli gli articoli che parlano dei vari e spesso avventurosi episodi della sua vita. Questi brevi cenni biografici intendono fornire semplicemente una traccia da seguire. Del Resto, è convinzione, trasmessa da tutti i più grandi maestri di aikido che il lascito del Fondatore vada ricercato principalmente sul tatami, utilizzando lo strumento - l'aikido - che ha voluto lasciarci.

O'Sensei Ueshiba Morihei: il Fondatore dell'Aikido

E' difficile apprezzare l'unicità dell'Aikido senza conoscere il suo straordinario fondatore, O'Sensei Morihei Ueshiba -  植 芝 盛 平大先生.
Tanabe Città Chikatsuyu 田辺市 近露
La regione dove sorge Tanabe - 田辺市 Tanabe-shi - era anticamente chiamata regione del kii, ed attraverso i secoli fu continuamente frequentata da mistici, asceti ed eremiti che vivevano spesso negli anfratti naturali delle montagne di Kumano, alla ricerca del contatto con le misteriose sorgenti di energia cosmica che permeavano quei luoghi.
Tanabe
A Tanabe, attualmente nella prefettura di Wakayama, sulle rive del mare ma con le montagne alle spalle, il 14 dicembre del 1883
nacque Morihei Ueshiba
Il suo avo Kishiemon si era stabilito a Tanabe al servizio dei signori di Ando. . Il padre, Yoroku, nacque nel 1843 e dalla sua unione con Yuki Itokawa, legata al clan dei Takeda, nacque Morihei. Quarto di cinque figli ed unico maschio. fu accolto con grande gioia, come il "dono del tempio di Kumano". Il padre, Yoroku, era un benestante impegnato per molti anni nel consiglio comunale locale. 
Un piccolo Proprietario terriero, che trattava affari nel campo della pesca e del legname.
Fin dall'infanzia fu immerso nell'atmosfera mistica dei suoi luoghi natii: inizió lo studio dei classici cinesi sotto la guida di un prete della setta shingon, Mitsujo Fujimoto - O'Sensei Ueshiba lo rammentava tra suoi maestri come "Mitsunori san del tempio di Jizo". Allo stesso tempo apprendeva direttamente dalla viva voce della madre le leggende del monte Kumano.
Kumano
Pur discendente da una famiglia di gente vigorosa, la sua costituzione era fragile e tale rimase nel corso di tutta la sua vita, ma una forza di volontà fuori dal comune e un'applicazione costante gli permisero di superare ogni ostacolo. Per contrastare la sua fragilità e le sue tendenze mistiche, il padre lo inizió all'arte del sumo e lo incoraggió a praticare altre arti marziali. Già dimostrava tuttavia capacità fisiche potenziali e veniva considerato un esperto di pesca con l'arpione, arte appresa dal maestro Shingo Suzuki e che il figlio,il Doshu Kisshomaru ipotizza sia all'origine della rinomata abilità con la lancia acquisita più tardi.



Studia il cinese e il Buddismo sotto la guida di un prete Shingon - 真言 宗, Shingon-shū - e rivela uno spiccato interesse per la preghiera e la meditazione.
Dotato di impressionante memoria e di grande facilità di calcolo, studia da contabile e frequentò soltanto il primo anno delle scuole medie.
Nel 1902,a diciassette anni, lasciò la sua casa per diventare mercante a Tokyo. Qui aprì una piccola impresa di articoli da ufficio con l'aiuto di ricchi parenti. Fu durante questa breve permanenza a Tokyo che approfondì lo studio delle arti marziali, probabilmente impressionato dall'aggressione che suo padre, che pure era un uomo vigoroso e temuto, aveva dovuto subire ad opera di un gruppo di briganti.
Ebbe il suo primo contatto con le arti marziali presso la scuola Tenjin Shinyo ryu sotto la direzione di Rokusaburo Tozawa Sensei, che frequentava la sera. 
Praticó il jujutsu delle scuoleTenshin Shin'yo e Yagyu-ryu e probabilmente la scuola di spada Shingake-ryu.
Ma una grave forma di avitaminosi lo obbligó a tornare a Tanabe, dove in breve tempo si ristabilì completamente e  si sposó con Hatsu Itokawa. L'esperienza a Tokyo dimostrò che Morihei non era versato per la professione di mercante. 
Morihei Ueshiba si arruola nel 1903
Il Giappone stava preparando le forze armate prima della guerra russo-giapponese e Ueshiba,si arruolò nel 1903. 
Ma venne scartato a causa della statura insufficiente, per un solo centimetro - misurava 1,56 m .
Deciso a non rassegnarsi, si fece sospendere a degli alberi con grossi pesi alle caviglie, in modo da allungare la colonna vertebrale. 
Morihei Ueshiba
Venne accettato ad una seconda visita e partecipó alla guerra con la Russia. Si era guadagnato anche il nomignolo di tetsujin, uomo di ferro, e pesava oltre 80 chili; il suo dono per le arti marziali si rivela durante l'allenamento con la baionetta, dove si mise in evidenza come uno dei migliori.
Durante il servizio militare Morihei ebbe anche l'opportunità di allenarsi in una succursale della scuola di Yagyu Ryu del maestro Masakatsu Nakai, vicino a Osaka, dove prestava servizio.
Anche dopo il suo congedo dalle forze armate nel 1906, egli si recò,diverse volte, dalla nativa Tanabe a Sakai, dove si trovava il dojo della scuola dove nel 1908 ottiene il diploma di insegnante.

Ueshiba Morihei: La ricerca della propria via

Gli anni seguenti di Morihei a Tanabe furono piuttosto irrequieti, poiché era alla ricerca di un modello di vita da seguire.
Dopo il suo ritorno a casa il granaio della casa paterna venne trasformato in dojo, e per un breve periodo praticò con scarso interesse il judo, quando suo padre fece venire un giovane maestro dal Kodokan dojo per insegnare alla gioventù locale.
Ueshiba seguì gli insegnamenti del maestro di judo
Kiyoichi Takagi e quelli del politico Kumakusu Minakata, del quale condivise l'opposizione al degrado ecologico e morale della regione in nome del progresso. 

Morihei non aveva intenzione di restare a Tanabe per sempre. 
In quel tempo, il governo giapponese concedeva incentivi per incoraggiare le persone a stabilirsi in Hokkaido per favorirne lo sviluppo. Tentato dalla prospettiva di una nuova avventura, nel 1912 Morihei organizzò e condusse un gruppo, di 54 famiglie,il Gruppo Kishu, in Hokkaido, profendendo tutte le sue energie fisiche e morali nello sviluppo della colonia.
Morihei Ueshiba Capo del villaggio di Shirataki nel 1915 circa
Il gruppo si stabilì definitivamente nella remota parte nord dell'isola, nel villaggio di Kamiyuubetsu in quello che sarebbe diventato il villaggio di Shirataki nella prefettura di Monbetsu.'
L'insediamento impiegò due anni a prendere vita, a causa delle condizioni difficili del territorio.
Nel 1916 un incendio distrusse quasi completamente il villaggio; si calcola che Morihei Ueshiba abbia abbattuto da solo in un anno 500 enormi alberi. Allo stesso tempo organizzava tornei di sumo e jukendo per tenere alto il morale, praticava esercizi di purificazione nelle acque gelide dei torrenti, e trovava anche il tempo di lottare contro i briganti che infestavano la zona.

La vita spartana dei coloni era imperniata sull'agricoltura e sull'uso e commercio del legname ed era contraddistinta dalla sopravvivenza nei duri inverni di Hokkaido. 
Morihei sembrò reagire molto bene alle severe condizioni di questa regione così isolata. 
Fu una guida per i suoi concittadini e aiutò nuove famiglie a stabilirvisi.
Veniva chiamato il re di Shirataki dagli abitanti del villaggio.
E per un breve periodo partecipò anche alla politica locale, occupando la carica di consigliere. 

L'incontro con Sokaku Takeda Sensei

L'evento più importante durante questi anni, almeno relativamente allo sviluppo dell'Aikido, fu l'incontro di Morihei con un esperto maestro di aiki-jutsu, Sokaku Takeda, Gran Maestro della Scuola Daito.
Takeda Sokaku Sensei  武田惣角

Le Tecniche di aiki-jutsu Daito Ryu di Takeda Sokaku sarebbero diventate la base di quasi tutti i movimenti di Aikido.
''A circa 30 anni sono andato a Engaru in Hokkaido. Lì ho incontrato il maestro Sokaku Takeda di Aizu, maestro di Daito Ryu che mi ha insegnato per 30 giorni. Mentre studiavo ho sentito qualcosa simile all'ispirazione. Dopo aver invitato il professore a casa mia, ho molto seriamente perseguito la verità delle arti marziali con 15 o 16 dei miei servi e discepoli.Il maestro Takeda mi aveva aperto gli occhi alle reali arti marziali.'' O'Sensei
Soltanto pochi anni prima Takeda Sensei si era stabilito in Hokkaido, che raggiungeva spesso per tenervi seminari di aiki-jutsu Daito Ryu
Morihei incontrò per la prima volta Sokaku Sensei nella città di Engaru,una città vicina, nell'inverno del 1915. In questa occasione, Morihei rimase a studiare per circa 30 giorni, impulsivamente, lasciando dietro di sé le sue responsabilità familiari e di comando a Shirataki.
Takeda Sokaku Sensei
Infatti, nonostante il trentaduenne Morihei fosse abbastanza bravo nelle arti marziali, non poteva essere paragonabile a Takeda Sensei, che viveva il momento della sua forma migliore.
Il futuro fondatore dell'Aikido rimase affascinato dalla potenza e dalle tecniche dell'arte di Sokaku Sensei, conosciuta come Daito Ryu aki jutsu. 
Morihei si dedicò totalmente all'apprendimento del Daito Ryu, invitò anche Sokaku a vivere con lui in modo da poter ricevere lezioni private e spese una fortuna per studiare sotto la direzione di Takeda.
Yoichiro Noriaki Inoue

1902-1994
Una nota interessante è che tra i 15 o 16 studenti inclusi c'era anche Yoichiro Inoue, nipote di Morihei, e altri giovani provenienti da Tanabe.
Il padre di Morihei Yoroku, e il padre di Inoue, Zenzo, furono mandanti di questa iniziativa per incanalare l'eccessiva energia di questi giovani in una direzione costruttiva. 
E' chiaro che Morihei aveva un forte sostegno finanziario da suo padre e da  Zenzo Inoue che era estremamente ricco.
L'invito di Morihei  di vivere a Shirataki significava anche che Takeda avrebbe dovuto fermare le sue normali attività didattiche per concentrarsi sull'insegnamento Morihei e dei suoi compagni. 
Per questo ci sarebbe voluto un forte incentivo finanziario in quanto i suoi seminari erano costosi .
Morihei in viaggio con Takeda
Non abbiamo informazioni precise su quanto tempo Sokaku Sensei ha soggiornato in casa di Morihei, ma è certo che poco tempo dopo il Gran Maestro avrebbe sradicato la famiglia per stabilirsi a Shirataki che divenne la sua residenza per il resto della vita.
Questa azione piuttosto sorprendente da parte del Sokaku Sensei rivela l'importanza che attribuiva a Morihei come suo allievo di Daito-ryu Aiki-jutsu. 
In realtà,in un'intervista  il Fondatore afferma chiaramente che Sokaku Sensei gli aveva chiesto di diventare il suo successore in questo periodo. Sokaku certamente avuta grande considerazione per le abilità di Morihei come artista marziale, lo considerava adatto a succedergli.
Morihei Ueshiba in Hokkaido c. 1918
Morihei diventò uno dei migliori allievi di Sokaku e qualche volta lo accompagnava nei suoi viaggi in tutta l'isola per affiancarlo nell' insegnamento. Durante la sua permanenza nell’isola di Hokkaido, Ueshiba ricevette il certificato di primo livello (primo mokuroku) da Takeda e acquisì una notevole bravura nell'arte.
Il
bagaglio tecnico del Daito Ryu, che egli aveva studiato, consisteva in alcune centinaia di tecniche di aiki-jutsu con complesse immobilizzazioni articolari e controlli.
Takeda dimostrava di possedere anche un'abilità chiamata "aiki", grazie alla quale era in grado di controllare la mente dell'attaccante, neutralizzandone così l'aggressione.
Era anche un esperto nell'uso della spada, nello shuriken, e nell'arte del ventaglio. 
Le tecniche di Takeda avrebbero formato più tardi la base di tutti i movimenti di Aikido e il loro contributo all'arte di Morihei Ueshiba non dev'essere sottovalutato. 

Onisaburo Deguchi e l'Omoto-kyo

La vita di Morihei a Shirataki e l'allenamento nel Daito Ryu s'interruppe improvvisamente nel dicembre del 1919, quando ricevette un telegramma con la notizia che il padre Yoroku era gravemente malato e gli si chiedeva di ritornare immediatamente a Tanabe. 
 Onisaburo Deguchi 1871-48
Morihei sistemò i suoi affari e lasciò la sua casa di Shirataki con tutto l'arredamento a Sokaku; e si mise in viaggio: non avrebbe piú rimesso piede in Hokkaido.
Nel lungo viaggio di ritorno a Tanabe, Morihei 
 ebbe l'opportunità di avere una conversazione con un compagno di viaggio che parlava entusiasticamente dei poteri curativi di un mistico di nome Onisaburo Deguchiil maestro spirituale della religione Omoto-kyo 大本教, originata dallo Shinto.

Influenzato dal desiderio d'incontrarlo per chiedergli di pregare per la salute del padre, Morihei decise improvvisamente di deviare verso la piccola città di Ayabe, centro della religione Omoto, vicino Kyoto.
Il carismatico seishi (maestro spirituale) Onisaburo 
impressionò molto Morihei, che finì per trascorrere alcuni giorni ad Ayabe, prima di continuare il viaggio per Tanabe.
Deguchi destó in lui un'impressione incancellabile. 
Durante una sessione di preghiera, l'ombra di suo padre apparve a Ueshiba, che ne rimase scosso. Deguchi si diresse verso di lui chiedendogli cosa avesse. Ueshiba rispose che era preoccupato per il padre, e Deguchi gli rispose semplicemente "Tuo padre sta bene. Lascialo partire.". 
Il padre morí nel gennaio del 1920 a 77 anni, prima che Ueshiba riuscisse a fare ritorno a Tanabe.
Gli aveva lasciato un messaggio: "Sii libero, vivi come vuoi realmente".  Distrutto per la morte del padre, Ueshiba partí con la sua spada in direzione delle montagne, dove per giorni interi si aggiró solitario, combattendo contro le ombre: le sue ombre.
Lottò per superare il dolore della perdita.
Ueshiba Onisaburo Deguchi e O'Sensei
Alcuni mesi dopo, decise di abbandonare la casa paterna per trasferirsi nella comunità Omoto-kyo di Ayabe fondata da Onisaburo Deguchiper cercare la pace interiore in un'ascetica vita nei confini della religione Omoto - 大本 ,  letteralmente "Grande Sorgente" o "Grande Origine". Qui aprí un dojo divenendo definitivamente, all'età di 36 anni, un maestro di arti marziali. 
 Onisaburo Deguchi tra i suoi discepoli,alla sua destra cè Morihei Ueshiba
Se Sokaku Takeda Sensei si può dire di aver fornito la base tecnica per il successivo sviluppo di Aikido, è stato Onisaburo Deguchi,seishi della religione Omoto-kyo, che ha offerto le principali intuizioni spirituali che hanno colpito una corda sensibile di  Morihei.
Molti degli stessi principi di Omoto-kyo, si ritrovano nell'Aikido, come l'importanza della pace nel mondo, la fratellanza dell'umanità e la necessità di gratitudine e un atteggiamento positivo nella vita. La loro attenzione è più sulla mente e sullo spirito piuttosto che il corpo e quindi  O-Sensei  aggiunge l'elemento del corpo e della terra ai principi  della religione Omoto.
Ueshiba iniziò una nuova vita nella comunità Omoto-kyo  con sua moglie Hatsu e con la figlia di otto anni, Matsuko.
Morihei Ueshiba Juku, c. 1922. sul muro si legge "Daito-ryu Aikijujutsu"
Durante il primo terribile anno Ueshiba perse per malattia i suoi due figli maschi - Takemori e Kuniharu - e Deguchi venne arrestato dal governo per attività sovversiva, venendo rilasciato dopo quattro mesi. 
Nel 1921 la nascita di un nuovo figlio, Kisshomaru Ueshiba, diede il segnale di una svolta verso tempi migliori.
Morihei abbracciò  la vita semplice dei membri del movimento e presto diventò parte della stretta cerchia dei sostenitori di Onisaburo. 
Deguchi era impressionato dall'abilità nelle arti marziali di Morihei e lo incoraggiò a insegnare ai seguaci Omoto che erano interessati.
Questo portò all'apertura in casa sua della scuola privata "Ueshiba", dove Morihei insegnò Daito Ryu aiki-jutsu. 
Nel 1922 Morihei ricevette una visita del suo insegnante, Sokaku Takeda, che arrivò con la sua famiglia e vi restò per quasi sei mesi. 
Onisaburo Deguchi, Mitsuru Toyama, e Ryohei Uchida c. 1923

Sebbene il carattere di Takeda fosse scarsamente compatibile con la comunità dei credenti religiosi, egli insegnò a molti membri del movimento nella casa di Ueshiba, che al termine della sua permanenza insignì di un certificato di insegnante. 
Ueshiba condivise da allora per diversi anni gli ideali e le avventure di Deguchi, compreso l'idealistico quanto irrealistico tentativo di fondare in Manciuria una nuova comunità universale.
Morihei Ueshiba 1922
Il suo piano era di creare un utopico stato religioso in Mongolia. 
Onisaburo Deguchi, accompagnato dalla sua guardia del corpo Ueshiba Morihei e da pochi altri compagni, partì per il continente nel febbraio 1924,in cerca di una nuova terra promessa in cui intendeva fondare il regno del Cielo nella Terra. 
Tuttavia, la spedizione fu sfortunata.
Viaggio in Mongolia: Onisaburo Deguchi al centro e Ueshiba,sua guardia del corpo è il 2° da destra
Per raggiungere il suo obiettivo, il  seishi si unì al comandante ribelle di questa regione; ma cadde vittima di un complotto: a  Dalai Baian, incontrarono le truppe cinesi per arrestarli. 
Morihei, Onisaburo e altri quattro del gruppo giapponese furono presto catturati e arrestati dalle autorità cinesi.
Condannati a morte e condotti in catene sul luogo dell'esecuzione, Deguchi e i suoi vennero misteriosamente risparmiati ed in seguito graziati ed espulsi grazie all'intevento del console giapponese, ritornando incolumi ad Ayabe. 
Durante la drammatica esperienza, Ueshiba aveva preso coscienza delle sue facoltà.  In particolare aveva scoperto che riusciva a percepire l'intenzione dei nemici sotto forma di una pallottola spirituale che lo colpiva prima ancora che il nemico tirasse il grilletto della sua arma, e che la traiettoria reale delle pallottole gli era visibile in anticipo sotto forma di raggi di luce.

Ueshiba Juku 

Dopo il suo ritorno in Giappone, Morihei Ueshiba riprese l'insegnamento nel suo dojo “Ueshiba Juku” di Ayabe.
 Ueshiba Juku Kanji 
Che ormai da tempo veniva identificato come la fucina di una nuova arte marziale differente da ogni altra, che veniva definita: Ueshiba jujutsu , ribattezzata Aikibudo nel 1930 e poi Kobu budoL'arte marziale che unisce il cuore, il corpo e l'energia spirituale, lentamente prende forma. 
Vice Ammiraglio Seikyo Asano

Tra i suoi studenti di Daito Ryu c'erano diversi ufficiali della marina, tra cui il famoso ammiraglio Seikyo Asano, anch'egli un devoto credente Omoto; pian piano la fama della sua bravura cominciò a espandersi. Asano parlava con grande ammirazione di Ueshiba con i suoi colleghi della marina e spinse un altro ammiraglio, lsamu Takeshita, a fare un viaggio ad Ayabe per vedere l'arte di Morihei. 
Takeshita rimase estremamente impressionato e vennero presto adottate iniziative per condurre Morihei a Tokyo e organizzare dimostrazioni e seminari. 
Ma era evidente che qualcosa in lui era cambiato, e le domande che si affollavano alla sua mente non potevano ancora trovare una risposta. 
Nella primavera del 1925, era passato circa un anno dalla avventura in Manciuria, ebbe una esperienza unica che segnò la sua vita, e che pose termine alla sua ricerca.
Un ufficiale di marina venuto a fare la sua conoscenza ebbe un diverbio con lui per futili motivi, piú probabilmente fragili pretesti al loro desiderio di confrontarsi. 
Decisero di battersi, e l'ufficiale. maestro di kendo, impugnó il suo bokken - katana in legnoDi nuovo Ueshiba provó la stessa esperienza che aveva avuto in Manciuria: era cosciente dei movimenti e delle intenzioni stesse del suo avversario prima ancora che si materializzassero, poteva sentire la direzione in cui sarebbe andato ogni attacco prima che si verificasse.
Fu estremamente facile per lui schivare ogni attacco senza reagire, fino al momento che l'ufficiale cadde a sedere stremato, senza essere nemmeno riuscito a toccarlo una volta. 
La casa di Ayabe che ospitava l' Ueshiba Juku di Morihei
Ueshiba si recó in un giardino lí vicino per rinfrescarsi e scaricare la tensione. Asciugandosi il sudore dal viso, fu preso da una sensazione mai provata fino ad allora, incapace di camminare e di sedersi, in preda ormai all'estasi. 
Cosí descrisse la sua esperienza:
''Ebbi la sensazione che l'Universo improvvisamente tremasse e che uno spirito d'oro, venendo su dalla terra avvolgesse il mio corpo e lo trasformasse in un corpo d'oro. Nello stesso tempo la mia mente ed il mio corpo divennero luminosi. Ero in grado di comprendere il cinguettío degli uccelli ed ero chiaramente cosciente della mente di Dio, il creatore di questo universo. In quel momento io fui illuminato: la fonte del Budo è l'amore di Dio; lo spirito dell'amorevole protezione di tutti gli esseri. Infinite lagrime di gioia scesero giú dalle mie guance. Da allora mi sono sforzato di comprendere che tutta la terra è la mia casa ed il sole, la luna, le stelle, sono tutte mie proprie cose. Io mi liberai da ogni desiderio non solo di avere una posizione, fama, prosperità, ma anche di essere forte. Compresi che il Budo non è far cadere l'avversario con la forza; neppure è uno strumento per portare il mondo verso la distruzione con le armi. Il budo genuino è accettare lo spirito dell'universo, prendere la pace del mondo, parlare correttamente, proteggere e coltivare tutti gli esseri della natura. Io capii che l'esercizio del Budo è accettare l'amore di Dio che se posto nel giusto senso protegge e coltiva tutte le cose della natura, utilizzarlo ed assimilarlo nella nostra stessa mente e nel nostro stesso corpo.''

 La Nascita dell'Aikido

Nel 1925 il capitano della squadra di judo della università Waseda di Tokyo, di nome Nishimura (alcune fonti indicano invece il nome di Kubota), si recó ad Ayabe per visitare il centro Omoto-kyo di cui era un simpatizzante; venne invitato da Deguchi a fare la conoscenza dell'insegnante locale.
All'epoca era ancora viva la tradizione che "fare la conoscenza" significasse sfidarsi in un combattimento, amichevole ma senza alcuna concessione.
Ueshiba Juku Dojo c. 1925
Nishimura vedendo Ueshiba pensava di avere già partita vinta: era un ragazzo grande e grosso ed agonisticamente fortissimo, e si trovava di fronte un piccolo uomo in età matura e dall'aria grassoccia. Venne invece ripetutamente proiettato a terra senza aver nemmeno potuto capire cosa gli era successo. 
Ma quello che lo lasció di stucco fu il sorriso cordiale con cui il fondatore attendeva i suoi attacchi.
Esclamó alla fine: "Un'arte marziale che ti butta a terra con un sorriso! Magnifico!!!"
ll rapporto tra Ueshiba e la religione Omoto era uno svantaggio, secondo il punto di vista di molti dei suoi sostenitori, compreso Takeshita. Nishimura non mancó, una volta tornato a Tokyo, di far conoscere la sua esperienza. Cominció cosí a spargersi la voce che c'era ad Ayabe uno strano maestro dalle capacità sorprendenti. 
Gombei Yamamoto
Nell'autunno del 1925 l'ammiraglio Isamu Takeshita, grande promotore dello sviluppo delle arti marziali, invitó Ueshiba a Tokyo per tenere una dimostrazione della sua arte di fronte ad un pubblico ristretto e qualificato, presso l'abitazione dell'ex primo ministro Gombei Yamamoto ( leader militare e politico del periodo Meiji - 1868/1912 - e Taisho  - 1912/1926 -, e due volte primo ministro - 1913/14, 1923/24).
L'impressione fu enorme, e Ueshiba venne invitato a trattenersi a Tokyo per tenere al palazzo imperiale di Aoyama un seminario di tre settimane, riservato ad alti gradi ed insegnanti di judo e kendo.
Ripetutamente invitato a tornare, attirato dalla prospettiva che gli si schiudeva di fondare una nuova arte che avrebbe lasciato il segno nel mondo delle arti marziali, tuttavia Ueshiba si trovava di fronte ad un dilemma che gli avrebbe imposto una scelta non facile. I circoli ufficiali - che pure lo avevano accolto molto favorevolmente e si offrivano di divenire il canale privilegiato di diffusione della sua arte - non potevano peró approvare il coinvolgimento con un gruppo in contrasto con la linea governativa. Nonostante ciò, la sua eccezionale abilità nel ju-jutsu e il suo carisma lo resero un insegnante famoso nell'élite militare e politica di Tokyo; per questo motivo egli fece alcuni viaggi nella capitale nel biennio 1925-27.  
Finalmente, dopo aver discusso la situazione con Onisaburo e avere ottenuto la sua approvazione, Ueshiba decise di trasferirsi con la famiglia a Tokyo per dedicarsi completamente all'insegnamento. 
Seishi Onisaburo Deguchi
Fu proprio il seishi  a consigliargli di prendere le distanze dalla Omoto-kyo e di dedicarsi solamente alla sua arte. 
Queste furono le sue parole "Lo scopo della vostra vita è di rivelare al mondo il vero significato del budo".

Il Kobukan Dojo

 Nel 1927 Ueshiba viveva definitivamente a Tokyo, dedicandosi nei primi anni a continue visite e ad insegnamenti itineranti in numerosi dojo. Aveva inoltre come punto di appoggio una sala concessagli dal nobile Shimazu.
Ueshiba Morihei con Takeshita alla sua destra, il figlio Kisshomaru ai piedi. Tokyo, 1928
Nei primi anni dopo il suo trasferimento a Tokyo, Ueshiba insegnò nelle residenze private di alcuni dei suoi sostenitori.
I suoi allievi appartenevano soprattutto a caste sociali elevate: alti ufficiali, uomini politici e membri dell'alta finanza. L'ammiraglio Takeshita, che era un amante delle arti marziali e che allo stesso tempo era stato presidente della Sumo Association, era un sostenitore particolarmente attivo.
Egli studiò Daito Ryu per più di dieci anni e insegnò in casa sua. Fece del tutto per introdurre Ueshiba e la sua arte nelle giuste classi sociali ed è improbabile che il fondatore dell'Aikido sarebbe riuscito a fare ciò che fece a Tokyo senza l'aiuto dell'ammiraglio. 
L'arte di Ueshiba, che era conosciuta con diversi nomi nei primi anni a Tokyo, gradualmente crebbe in popolarità.

Grande apertura del Kobukan Dojo, aprile 1931. In prima fila, terza da sinistra, Hatsu Ueshiba, Kisshomaru Ueshiba, centro seduto, Morihei Ueshiba, l'ammiraglio Seikyo Asano, l'ammiraglio Isamu Takeshita, il generale Makoto Miura e allievi I Generazione 1921-1935
E finalmente, nel 1931, per gli sforzi di Takeshita e di altri, vennero raccolti i fondi sufficienti per creare una struttura per l'allenamento permanente, il Kobukan Dojo.
La cerimonia di apertura ufficiale ha avuto luogo più tardi, nel mese di aprile, dopo che Sokaku Takeda aveva lasciato Tokyo ed è stato frequentato da molti dignitari tra cui diversi alti ufficiali dell'esercito e della marina. Erano presenti l'ammiraglio Isamu Takeshita, il generale Makoto Miura, contrammiraglio Seikyo Asano, ammiraglio Sankichi Takahashi, il dottor Kenzo Futaki, Harunosuke Enomoto, e il comandante Kosaburo Gejo. Diversi pezzi di Hidemaro, un calligrafo esperto, furono messi, proprio in onore degli illustri visitatori di Omoto. 
Ritratto formale di Morihei Ueshiba adottata all'interno Kobukan Dojo c. 1935
Alcuni degli uchideshi e studenti di O'Sensei Morihei che erano presenti erano Yoichiro Inoue, Hisao Kamada, Minoru Mochizuki, e Hajime Iwata. La moglie di Morihei Hatsu e il figlio Kisshomaru.
C'era anche una calligrafia orizzontale di Onisaburo Deguchi.
Tra gli uchideshi e gli allievi di Ueshiba nel periodo del Kobukan c'erano praticanti famosi:
■ Yoichiro Inoue
Nipote di Morihei Ueshiba, uno dei più abili degli studenti del Fondatore .

Yoichiro Inoue c. 1929
■ Isamu Takeshita
Ammiraglio amante delle arti marziali e grande sostenitore di O'Sensei. Fece del tutto per introdurre O'Sensei e la sua arte nelle giuste classi sociali ed è improbabile che il fondatore dell'Aikido sarebbe riuscito a creare il KobuKan Dojo senza il suo aiuto. 
Kenji Toniki

■ Kenji Tomiki 幽玄
Cominciò Daito-Ryu Aiki-jutsu nel 1925 sotto O'Sensei Morihei, per poi diventare professore al Waseda University e fondatore di Tomiki Aikido.

Hisao Kamada 

■ Hisao Kamada 鎌田久雄
Uno dei primi allievi di O'Sensei Morihei.
Minoru Mochizuki
■ Minoru Mochizuki
Campione di judo mandato a studiare con O'Sensei Morihei da Jigoro Kano Sensei del Kodokan Judo, in seguito ha aperto la strada all'aikido in Francia e ha creato Yoseikan Budo.
Rinjiro Shirata

■ Rinjiro Shirata
L'orgoglio della Kobukan Dojo che, dopo la seconda guerra mondiale, ha insegnato aikido nella regione di Tohoku e fu poi insignito 9 ° dan.
■ Shigemi Yonekawa 米川成
Uno dei più qualificati uchideshi dell'anteguerra.
■ Gozo Shioda
Fra i primi discepoli di Morihei che ha preso l'iniziativa di sviluppare l'aikido nel dopoguerra e ha creato lo Yoshinkan Aikido.
■ Hajime Ikkusai Iwata 岩田一空斎
Discepolo del Fondatore che insegnò Aiki Budo a Shanghai, in Cina, e poi è salito al rango di 9 ° dan.
■ Takako Kunigoshi 
Uno dei pochi praticanti Aiki Budo femminili. Artista esperta che nel 1934 ha creato i disegni tecnici per Budo Renshu.
Shigemi Yonekawa e Takako Kunigoshi da Shukan Asahi articolo di giornale c. 1935
Takako descrive le tecniche insegnate nel dojo in quel momento, e che rivelano una forte influenza del Daito-ryu Aiki-jutsu di Sokaku Takeda.
Illustrazioni di Takako Kunigoshi
di "Budo Renshu



Lo Stile di insegnamento di Morihei era lungo sull'azione e corto di parole. Eseguiva le tecniche in rapida successione con quasi nessuna spiegazione. Il suo metodo di insegnamento non era affatto sistematico.
O'Sensei Morihei  non ha mai avuto molta passione per i nomi, probabilmente per lui era più importante praticare, che dare un’etichetta formale a quello che stava facendo.
Stessa cosa è accaduta per le varie tecniche: irimi nage, shi ho nage, kote gaeshi, kaiten nage, ude garami…
lI Fondatore si riferiva ai suoi movimenti nella lingua della sua terra natia, senza preoccuparsi troppo di una qualche forma di “CATALOGAZIONE” per le generazioni future, così le sue tecniche avrebbero suonato come “proiezione entrando”, “proiezione nelle 4 direzioni”, torsione del polso”, “proiezione circolare”, “controllo dell’avambracci'' e così via. 
 Morihei Ueshiba 
O'Sensei si curò di integrare l’utilizzo delle armi nel lavoro a mani nude dell’Aikido, ma non codificò mai gli esercizi di base - suburi - , le formekata - , le armonizzazioni - awase - o i combattimenti kumi jo/kumi tachi -: quelli che ci sono giunti furono opera dei suoi allievi, preoccupati di sistematizzare la didattica per i numerosi allievi che volevano studiare l’Aikido.
Yoshio Sugino
Yoshio Sugino, il Sensei di Katori Shinto-ryu, che studiò al Kobukan Dojo per circa due anni a partire dal 1931, descrive il metodo di insegnamento del fondatore im un'intervista condotta da Aiki News  nel 1984:
"Sensei Ueshiba, a differenza degli istruttori presenti al Aikikai Hombu Dojo, delle tecniche insegnate 
mostra rapidamente il movimento solo una volta. Lui non fornisce spiegazioni dettagliate.
Anche quando gli abbiamo chiesto di mostrarci di nuovo la tecnica diceva, 'No. Avanti un'altra Tecnica! ' 
Anche se ci ha mostrato tre o quattro tecniche diverse, volevamo vedere la stessa tecnica molte volte. Dovevamo cercare di 'rubare' le sue tecniche. "
Come risultato dei suoi numerosi contatti con ufficiali della marina e dell'esercito, O'Sensei Ueshiba fu incaricato d'insegnare le arti marziali in diversi istituti militari, come la scuola Toyama per gli ufficiali dell'esercito, la"Scuola di spie "a Nakano, l'Accademia Navale e altri luoghi. 
Ma in realtà, l'insegnamento è stato spesso delegato a studenti avanzati del Kobukan, per non sovraccaricare il calendario di O'Sensei.
Morihei Ueshiba, sua moglie sua figlia Matsuko e suo figlio Kisshomaru Hatsu 
Per buona parte di questo periodo, lui insegnò attivamente le tecniche dei Daito Ryu Aiki-jutsu della scuola di Takeda, e rilasciò dei certificati con il nome di questa scuola. 
La relazione di O'Sensei Morihei con l'esigente Takeda diventa tesa tanto che Ueshiba, gradualmente sì allontana da lui. 
Sembra che non abbia avuto ulteriori contatti con Takeda dopo il '35, sebbene le tecniche di Daito Ryu costituissero ancora la maggior parte del repertorio tecnico di Ueshiba.
Esibizione di O'Sensei Morihei a Kobukan Dojo, c. 1931

La sua arte, negli anni precedenti la guerra, era conosciuta col nome di Aikibudo. Durante tutto questo periodo, Ueshiba conservò stretti rapporti con la religione Omoto e Onisaburo. 
Infatti, la Società per la Promozione delle Arti Marziali, fondata sotto gli auspici della setta per volere di Onisaburo, era stata specificamente creata per promuovere l'arte marziale di Morihei. 
Succursali vennero aperte un po' dappertutto in Giappone e si tennero seminari, di solito in concomitanza con le riunioni Omoto.
Questa organizzazione operò tra il 1931 e la fine del 1935, quando la chiesa Omoto fu brutalmente soppressa dal governo militare giapponese. 
O'Sensei 1938 circa
Alla fine degli anni '30 l'esercito giapponese aveva invaso la Cina e molte parti del sud est asiatico. La maggior parte dei migliori insegnanti e studenti di Ueshiba prestavano servizio militare; questo ridusse il numero dei praticanti del Kobukan dojo e nel momento in cui cominciò la guerra nel Pacifico erano rimasti soltanto in pochi nel dojo.
Morihei e Hatsu Ueshiba Okusama,1937
Lo sviluppo dell'aiki-budo venne arrestato solo dallo scoppio della guerra.  Poco prima al Kobukan era stato riconosciuto lo statuto di fondazione alle dipendenze del Ministero della Salute Pubblica.
Poco dopo, in seguito all'unificazione di tutte le arti marziali in unico organismo sotto stretto controllo governativo.
Fu prorio nel corso della Seconda Guerra Mondiale, in uno dei momenti più drammatici della storia del Giappone, che Ueshiba ebbe la visione del "Grande Spirito della Pace".
"Circa alle 02:00 stavo praticando misogi quando improvvisamente dimentico tutte le tecniche marziali che avevo imparato durante la mia vita. Le tecniche di miei insegnanti mi sono apparse completamente nuovo. Ora erano veicoli per la coltivazione della vita, la conoscenza e la virtù, invece di modi di lanciare persone. La via del guerriero è stata fraintesa. Non per uccidere e distruggere gli altri. Coloro che cercano di competere e superare gli altri stanno facendo un terribile errore. Ferire o distruggere è la cosa peggiore che un essere umano può fare. La Via Reale del guerriero è quello di prevenire questa distruzione, è l'Arte della Pace, la forza dell'amore."

Lo Spirito dell'Aikido

Nello stabilirsi a Iwama il Fondatore aveva in mente tre piani per realizzare il suo ideale del vero budo. 
Il primo era di fondare un Tempio dell’Aiki, che avrebbe dovuto simboleggiare la Via dell’Aiki e lo spirito dell’Aikido. 
Il secondo era di costruire un dojo all’aperto, permeato del ki della natura, dove si potesse insegnare il budo ideale del take-musu. Il terzo era di realizzare il suo adorato sogno di unire l’agricoltura e le arti marziali, di mettere in relazione l’allenamento nel budo - take -, che si armonizza con la forza protettiva della natura - musu -  con il lavoro agricolo attraverso cui produrre cibo per il sostentamento.

Nel 1942, dopo essersi ammalato di una seria malattia intestinale, Ueshiba decise di abbandonare ogni carica ufficiale.
Per poter conseguire il suo ideale, in base al quale le arti marziali e l’agricoltura condividono le stesse radici (Bu-No-Ichiyo), il Fondatore dell’Aikido Morihei Ueshiba si trasferì a Iwama, una piccola città di campagna nella prefettura di Ibabaraki, a circa 100 km a nordest di Tokyo. 
Dopo aver trasformato una zona forestata in terra agricola, a partire dal 1943 trascorse due anni costruendo il Tempio dell’Aiki e quel dojo per la pratica dell’Aikido che dopo la Seconda Guerra Mondiale divenne la nuova base di sviluppo dell’Aikido. 
O’Sensei si stabilì in questa zona isolata – caratterizzata da estati calde e inverni particolarmente rigidi – perché attratto dalla doppia opportunità di poter coltivare la terra e di continuare i suoi studi nel Budo. Era sua intenzione di riprendere un contatto piú ravvicinato con le energie della natura, lontano dalla caotica vita cittadina e dai condizionamenti dovuti al tempo di guerra.
Lontano dalla vita nella Tokyo lacerata dalla guerra, libero, come mai prima, di dedicarsi ai suoi studi con totale concentrazione, Morihei s'immerse in un allenamento intensivo e nella preghiera, nel tentativo di perfezionare ulteriormente un'arte marziale finalizzata a risolvere pacificamente il conflitto. In quegli anni si era iniziato ad utilizzare un nuovo termine per definire la sua arte: aikido. 

Inaugurazione dell'Aiki jinja. 1944
Ad Iwama venne costruito un tempio dedicato alllo spirito dell'aikido, l'Aiki jinja: un santuario shintoista che fu ricostruito ex novo tra il 1960 ed il 1962,  essendo insufficiente ad accogliere il crescente numero di praticanti. 
Aiki jinja simboleggia il credo del fondatore nell'aikidō come disciplina spirituale. Ogni anno il 29 aprile si tiene una cerimonia presieduta da un sacerdote Ōmoto. La data coincide con il compleanno dell'ultimo imperatore Shōwa, festa nazionale, anche in commemorazione della morte del fondatore il 26 aprile 1969. 
O'Sensei a Iwama
La vita a Iwama era sempice e tranquilla.
La tenuta di O’Sensei – l’Aiki-En originale – consisteva di circa 1.3 ettari di terreno coltivato, che includevano la casa del Fondatore, il suo Aiki Shuren Dojo, l’Aiki Jinja o Tempio dell’Aiki e – a partire dalla fine degli anni Quaranta – la casa di Morihiro Saito. 
La vita era regolata dai ritmi del lavoro nei campi e dell’ allenamento nel dojo. 
Sia la vita dell’agricoltore che quella del budoka erano così connesse da essere diventate una cosa sola.
O’Sensei era stato fortemente influenzato dal suo incontro con Onisaburo Deguchi e dalla religione Omoto-kyo.
Infatti, fu mentre si trovava con Deguchi che Ueshiba sviluppò il convincimento che esisteva una stretta correlazione fra Budo e agricoltura. Probabilmente questo spiega il senso di unicità che il Fondatore sentiva fra la natura e la pratica delle arti marziali.
Questi anni trascorsi a Iwama furono determinanti per lo sviluppo del moderno Aikido.  

O'Sensei Ueshiba e Morihiro Saito

Nel momento in cui finì la guerra, molti giapponesi erano in miseria e spesero tutte le loro energie per sopravvivere e per assicurarsi il cibo. 
Il fondatore ebbe pochi studenti a lwama in questo periodo.
Quelli che aveva prima della guerra erano dispersi un po' dappertutto nel sud-est dell'Asia e molti dovevano ancora essere rimpatriati. 
O-Sensei affiancato da Morihiro Saito Sensei da c. 1954
Nell'estate del '46 un giovane impiegato della Japan National Railways s'iscrisse nel dojo di Ueshiba: era Morihiro Saito. 
In quel tempo nessuno avrebbe detto che quel giovane allievo fosse destinato a diventare per molti aspetti il successore tecnico del fondatore. 
Dopo aver passato alcuni anni confinato a lwama, il fondatore iniziò un serio studio della spada e del bastone, conosciuti in Aikido come Aiki ken e Aiki jo


O'Sensei con bokken e Morihiro Saito nei campi di Iwama, c. 1958
Il fondatore riteneva l'uso di queste armi fondamentale per una corretta esecuzione delle tecniche a mani nude. Infatti il concetto di O'Sensei di un programma dell'Aikido era quello di un sistema che comprendesse tecniche con e senza armi. 
O'Sensei
Per la maggior parte di questo periodo il giovane Saito fu il partner abituale nell'allenamento di O'Sensei Ueshiba, e fu testimone di molte tecniche e insegnamenti, che raramente il fondatore eseguiva in pubblico. 
Takemusu Aiki
Durante questa fase della sua vita a Iwama, il fondatore formulò anche il concetto di Takemusu Aiki, cioè la spontanea esecuzione di infinite tecniche nel modo appropriato in ciascuna circostanza specifica

La Diffusione dell'Aikido

Al temine della guerra le arti marziali vennero ufficialmente interdette, e solamente nel 1948 venne concessa la ricostituzione della fondazione, che prese allora il nome di Aikikai, ristabilendo la sua sede a Tokyo. 
Negli anni che seguirono il Fondatore proseguí instancabilmente la sua opera di ricerca interiore e di diffusione dell'arte, dividendo il suo tempo tra il dojo di Tokyo, definito come Hombu Dojo, il Tempio dell'Aiki di Iwama ed il dojo che aveva costruito ad Iwama dietro insistenza di molti giovani del posto che volevano seguire il suo insegnamento. Iniziò anche a viaggiare qua e là per il Giappone, ovunque fosse richiesta la sua presenza. 
A partire dalla metà degli anni '50, O'Sensei si spostava più frequentemente da Iwama, trascorreva alcuni giorni a Tokyo, poi faceva ritorno a Iwama o visitava amici e studenti a Osaka e Wakayama. Già a partire dagli anni '30 il Fondatore si era posto il problema della trasmissione del suo messaggio. 
Poichè il suo unico figlio maschio Kisshomaru era ancora un ragazzo, su consiglio del Grande Maestro Nakayama Hakudo 
(considerato il rifondatore della scuola di spada Muso Shinden Ryu), O'Sensei adottó e prescelse come suo assistente ed erede il promettente kendoka Kyoshi Nakamura, che sposò sua figlia Matsuko ed assunse il nome di Morihiro Ueshiba.
O'Sensei mostra la difesa da spada su attacco di Nakamura,1935
Nakamura, che aveva all'epoca circa 23 anni ma si era già distinto come uno dei migliori uomini di spada del Giappone, alcuni anni dopo rinunció, tornando alla pratica del kendo di cui divenne probabilmente il migliore esponente dell'epoca moderna. 
Continuò tuttavia a frequentare l'Honbu Dojo, assieme all'amico Jun'ichi Haga che era solito darvi memorabili dimostrazioni di iaido. 
Kyoshi Nakamura scomparve nel gennaio del 2000.
Poco prima della sua morte, quando gli vennero chieste le ragioni della sua rinuncia, ammise candidamente di essersi reso conto che non avrebbe mai potuto essere all'altezza del Fondatore né divenirne degnamente il successore.

Le fondamenta per l'Aikido del futuro

Quando nel 1940 il Kobukan venne riconosciuto come Fondazione da parte del governo Giapponese, vengono gettate le basi per affidare il gravoso compito di diffondere il messaggio di O'Sensei ad una organizzazione ufficiale. 
A sinistra la scritta Ueshiba Dojo, a destra Aikikai. 1950 circa
Sfortunatamente la guerra troncó prematuramente questo progetto.
I migliori allievi del Kobukan partirono per il fronte e molti non fecero piú ritorno.
Il Fondatore si ritiró, come già detto, a vivere nell'eremo di Iwama ed il dojo di Tokyo venne adibito a rifugio per gli sfollati. 
Kisshomaru Ueshiba, aveva peró ormai raggiunto una età in cui poteva iniziare ad assumersi delle responsabilità. Era ancora uno studente di liceo quando gli venne affidata la gestione del dojo, assieme a Kisaburo Osawa.
Kisshomaru Ueshiba, Osaka Shoji
 Kisshomaru Ueshiba di fronte alla società  commerciale
 di Osaka Shoji intorno al 1950
A partire da questo periodo, iniziararono la loro permanenza all'Honbu Dojo come uchideshi (studenti interni) la maggior parte dei grandi maestri di aikido conosciuti in occidente. Molti studenti che iniziarono dopo la guerra ebbero l'opportunità di assistere all'insegnamento del fondatore e rimasero ispirati dai suoi movimenti potenti e al tempo stesso armonici. 
O'Sensei Ueshiba era per natura un ottimista e spesso durante l'insegnamento mostrava il suo lato allegro. 
Fukushima, 1953. O'Sensei e Kisshomaru Ueshiba praticano aikido sotto una cascata.
In altri momenti, specialmente quando parlava del significato più profondo dell'Aikido durante le lezioni o in occasioni informali, rivelava il lato più contemplativo della sua natura. Sempre spontaneo, il fondatore spesso si arrabbiava se vedeva studenti praticare in modo pericoloso o senza la dovuta serietà. 
Dal 1950 in poi, O'Sensei iniziò a viaggiare di nuovo in Giappone, rispondendo agli inviti per insegnare, per tenere conferenze e dando dimostrazioni. 

Quando raggiunse i 70 anni di età, la superba tecnica di O'Sensei Morihei  divenne un'estenzione della immensità del suo spirito, in contrasto con le caratteristiche di ferocia e di forza fisica dei suoi primi anni, ponendo maggiore enfasi sulla natura amorevole dell' Aikido.


Il primo carattere dell'Aikido, "AI", significa Armonia ma anche Amore. 

E durante i suoi ultimi anni, O'Sensei sottolinea l'equivalenza di questi due significati: l'Aikido è Amore.
“Nel vero budo non vi sono nemici, perché esso è in funzione dell’amore. La via del guerriero non è distruggere e uccidere ma incoraggiare la vita e creare continuamente. L’amore è una divinità che può realmente proteggerci. Senza amore nulla fiorisce. Se non vi è amore tra gli esseri umani, sarà la fine del nostro mondo. L’amore genera il calore e la luce che sostengono il mondo”

La possente forza dell’amore nutre e sostiene tutto l’Universo permettendo a tutti gli esseri di prosperare in pace ed armonia seguendo le perenni leggi della Vita.

"Prima di tutto dovete mettere ordine nella vostra vita, quindi imparare come mantenere rapporti ideali con la vostra famiglia, poi, dovete sforzarvi di migliorare le condizioni del vostro paese, e infine cercare di vivere armoniosamente con tutto il mondo"
Se dimentichiamo di cercare l’amore "…una divinità che può realmente proteggerci" abbiamo fallito, fermandoci alla periferia del nostro essere e della Verità divina.
Se nel nostro cuore albergano nemici, idee da combattere, avversari da sconfiggere, rivali con i quali gareggiare, l’amore non vi potrà albergare. Criticare, giudicare e condannare sono un veleno che ci uccide lentamente. Allora non otterremo "la luce", e "il calore" ovvero la compassione e non potremo partecipare alla realizzazione di un mondo vivo nella bellezza e nella pace. 
Dobbiamo accogliere la divinità dell’amore  dentro di noi con rispetto e devozione aprendoci alla Sorgente Originale dalla quale tutto il creato ha avuto inizio. 
Nel 1948 venne rivisto lo statuto della fondazione e fu deciso il nuovo nome di Aikikai; allo stesso tempo il Kobukan divenne Honbu Dojo, e vennero riprese gradualmente le attività di insegnamento essendosi attenuate le proibizioni del governo di occupazione. Infatti gli americani, che avevano vietato tutte le pratiche marziali in Giappone, consentono l'insegnameto dell' aikido per il suo fine di pace e di ricerca di verità
La Nippon Television Network Corporation  nel 1960, produce lo spettacolo "Il Trono dell' Aikido", dedicato interamente alla disciplina di O'Sensei. Ueshiba O'Sensei, nello stesso anno riceve la Medaglia Shiju per i suoi successi. 
Ueshiba-morihei_rd.jpg
O'Sensei e la Manifestazione 
nel 1955
Nel 1955, ci fu una ennesima importante svolta nel cammino dell'Aikikai: venne organizzata sul terrazzo dei grandi magazzini Nihonbashi in Tokyo la prima manifestazione pubblica dell'Aikido, che duró ben 5 giorni ed ebbe una vasta risonanza. Fino a quel momento il Fondatore si era energicamente opposto ad ogni manifestazione pubblica ed anche i canali di accesso all'aikido erano tenuti strettamente riservati. O'Sensei Ueshiba invita ambasciatori e ministri provenienti da tutto il mondo per la sua dimostrazione, che era anche la prima dopo la seconda guerra mondiale.

L'Aikido nel Mondo

Chiba, Kuroiwa, Noro, Tamura, Kisshomaru Ueshiba, e O'Sensei  1959 circa
Ma i tempi erano definitivamente cambiati, ed egli stesso ormai riteneva che fossero sufficientemente maturi, e maturo fosse l'aikido, per tentare una diffusione a scala mondiale.

Morihei Ueshiba arriva alle Hawaii
O'Sensei arriva all'aeroporto di Honolulu, 27 Febbraio 1961, accompagnato da Koichi Tohei e Nobuyoshi Tamura
Lo stesso Fondatore intraprese nel 1961 il suo primo viaggio all'estero come insegnante di aikido, recandosi alle Hawaii dove pronunció questo discorso: 
''Sono venuto alle Hawaii per costruire un "ponte d'argento". fino ad ora sono rimasto in Giappone, a costruire un "ponte d'oro" per unire il Giappone, ma d'ora in avanti desidero costruire un ponte che porti i diversi paesi del mondo ad unirsi attraverso l'armonia e l'amore contenuti nell'aikido. 
O'Sensei alle Hawaii 
Penso che l'aiki, al di fuori delle arti marziali, possa unire i popoli del mondo in armonia, nel vero spirito del budo, avvolgendo il mondo in un immutabile amore.''
O'Sensei all'Honolulu aiki dojo nel 1961

Non ci furono altri viaggi, anche se il Fondatore avrebbe desiderato ardentemente farne almeno uno: in Italia. 

Sembra che O'Sensei arrivó un giorno a mettere sull'allarme i suoi collaboratori, avvertendoli che bisognava partire per andare a visitare la signora Onoda. 
Onoda scultura
Haru Onoda risiedeva a quei tempi in Italia e precisamente a Roma ,dove era venuta per perfezionare i suoi studi di scultura.
Haru Onoda era stata per diverso tempo la segretaria particolare del Fondatore.
Fu lei ad introdurre per prima in Italia l'aikido con corsi regolari.
Negli anni sessanta la grande struttura messa in piedi dal fondatore era quasi completa: molti dei suoi migliori allievi, non ne citiamo alcuno per non correre rischi di omissione, stavano diffondendo il verbo dell'aikido per il mondo.
Nel 1967 la nuova sede dell'Honbu Dojo veniva inaugurata in Wakamatsu, prendendo il posto del piccolo dojo nato come Kobukan circa 35 anni prima.


O-Sensei nel 1964 con alcuni giovani istruttori Aikikai
Nei suoi ultimi anni, quando la sua salute cominciava gradualmente a peggiorare, O'Sensei trascorse più tempo a Tokyo. 
Non più capace di muoversi velocemente e liberamente come faceva quand'era giovane, il suo Aikido subì una trasformazione: molte delle sue tecniche divennero essenziali, egli proiettava i giovani e robusti allievi con rapidi gesti delle mani, qualche volta senza nemmeno toccarli. 
Questa fase della vita di O'Sensei Ueshiba corrisponde con i primi passi della crescita internazionale dell'Aikido.

O'Sensei ,febbraio 1969 presso l'Hombu Dojo di Tokyo.
L'immagine di questo piccolo vecchio uomo dalla barba bianca, che con i soli movimenti delle mani riusciva a dominare gli attaccanti, rimase impressa nella mente di molti studenti e insegnanti di quest'arte. 
Viene inaugurato il nuovo Hombu Dojo; in occasione dell’inaugurazione il Fondatore tiene la sua ultima dimostrazione in pubblico

Nel 1969,O'Sensei diventa cittadino onorario delle città di Tanabe e di Iwama. 
Il 26 aprile, alle ore 17, il Fondatore termina la sua parabola terrena.
Mori per un cancro al fegato. 
Le sue ceneri riposano a Tanabe, la terra dei suoi avi.
Ueshiba Morihei--gravesite_rd.jpgTrecce dei suoi capelli sono depositate nei luoghi simbolo della sua vita: nel cimitero della famiglia Ueshiba ad Ayabe dove riposano i suoi due primi figli, presso il Tempio dell'Aiki di Iwama, e presso il santuario di Kumano in quella terra piena di ki che gli ha dato i natali.
A noi restano la sua opera: l'Aikido. 
E i suoi pensieri.
Gli succedette come capo dell'Aikido il figlio Kisshomaru Ueshiba, che assunse il titolo di "Nidai Doshu"  - secondo Doshu.
Altri stili di Aikido sono praticati tutt'oggi: lo Yoshinkan Aikido, fondato da Gozo Shioda, enfatizza lo stile duro di prima della guerra; lo Shinshin Toitsu Aikido, creato da Koichi Tohei, è uno stile che sottolinea il concetto di ki; il Tomiki Aikido, formulato da Kenji Tomiki, comprende una forma di competizione; e lo Yoseikan Aikido, fondato da Minoru Mochizuki, è un sistema che comprende e armonizza gli elementi di Aikido, Judo, Karate e Kenjutsu.





Bibliografia

  • Un primo approccio, primo ma non superficiale, alla vita di Morihei Ueshiba e allo scopo dell'arte, è Lo spirito dell'aikido, di Kisshomaru Ueshiba, pubblicato in italiano dalle Edizioni Mediterranee.
  • E' stato recentemente tradotto e pubblicato in inglese, nel 2008, un secondo testo di K. Ueshiba, A life in aikido, The biography of Founder Morihei Ueshiba, di cui ho consultato solo alcuni capitoli.
  • Vari episodi di vita quotidiana che aiutano ad intuire la personalità grande personaggio vengono riportati in Remembering O-Sensei, curato da Susan Perry e pubblicato da Shambala nel 2002.
  • Dal punto di vista tecnico, sono validi Budo, gli iinsegnamenti del Fondatore dell'aikido, Edizioni Mediterranee, basato sulla traduzione in inglese di John Stevens. Si trovano le illustrazioni relative ad alcune sequenze conosciute come le "tecniche del dojo di Noma", risalenti agli anni immediatamente precedenti la seconda guerra mondiale e che aprono uno spiraglio sulla evoluzione tecnica dell'aikido in quel periodo.


Con l'avvertenza che il pensiero di Ueshiba si esprime attraverso metafore che il lettore occidentale medio non è in grado di decifrare e spesso in lnguaggio poetico arcaico, nel libro L'essenza dell'aikido, Insegnamenti spirituali di Morihei Ueshiba, curato da John Stevens, si ritrovano molti suoi scritti.


Una accurata documentazione fotografica della vita del Fondatore si trova nella pubblicazione edita dall'Hombu dojo nel 1983 per il centenario della sua nascita: Founder of aikido, the 100th anniversary of the birth of Ueshiba Morihei.