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ŌSensei negli ultimi anni della sua vita definiva l'Aikido "un'Arte marziale d'Amore".Aikido è superamento del Conflitto e della Competizione. Sul Tatami si dona il proprio sapere. Attraverso il Metodo della Pratica Reciproca si arriva ad una maggiore consapevolezza di sé e degli altri.

Ai Ki Do

Ai Ki Do

Il termine Aikidō è costituito da tre ideogrammi:
AI è Armonia e Amore
KI significa Energia Cosmica, Spirito, Slancio Vitale
DO indica la Via, il Cammino Spirituale

19 mar 2014

O'Sensei e lo Spirito del Re Drago

O'Sensei e la Rinascita dell'Aikido

Sono stati narrati diversi aneddoti che vedono protagonista O'Sensei Ueshiba in sbalorditive dimostrazioni anche di carattere sovrannaturale, testimoniate da diversi suoi allievi. Così come sono innumerevoli gli articoli che parlano dei vari e spesso avventurosi episodi della sua vita.

Il 14 Dicembre 1940, avvenne un'esperienza  mistica che cambiò radicalmente la sua vita. Descritta dal Fondatore stesso come l'apparizione di un ''Agente Divino'', un Messaggero che gli annunciò che lo spirito di Ryūō,
Divinità Purificatrice e Pacificatrice, sarebbe sceso in lui. 
Ryūō è la forza dinamica che controlla e trasforma la natura.
Fu così che O'Sensei, si presenta come l'incarnazione di una divinità shintoista, il Re Dragone ''Ame no Murakumo Kuki Samuhara Ryūō'' affermerà di dover compiere una missione: portare l'armonia nel mondo.
Intorno alle due del mattino stavo eseguendo il rituale di purificazione. Improvvisamente dimenticai ogni tecnica studiata nel corso della mia pratica marziale. Tutto ciò che mi era stato trasferito dai miei insegnanti mi apparve completamente nuovo e da rivedere da capo. Adesso quegli insegnamenti dovevano essere un veicolo attraverso i quali coltivare la vita, il sapere, le virtù ed il senso divino e non strumenti per proiettare o bloccare il prossimo."

L'Aikido è l'opera di ''Ame no Murakumo Kuki Samuhara Ryūō''Divinità capace di purificare ogni karma.
Non è possibile ottenere una traduzione letterale, in quanto la divinità viene definita utilizzando suoni fonetici di katakana.

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17 mar 2014

L'Universo ► L'Uomo ► L'Aikidō: Tecniche e Allenamento

 ► LE TAPPE IMPORTANTI DELL'ALLENAMENTO NELL'AIKIDO

▪ 1ª Tappa – Regolare il corpo
Mantenere il corpo sano: esercizio, cibo, riposo...
Acquisire la postura corretta, l'equilibrio fisico e la tecnica di movimento.
Armonizzazione con la forza di gravità.
Armonizzare le ossa con i muscoli, con i tendini.
Rafforzare il corpo, renderlo elastico, resistere al dolore, alla fatica.
La giusta postura è la base per un buon inizio, con una postura scorretta non si progredisce. 

▪ 2ª Tappa – Regolare il respiro
"RESPIRO" Opera di Joetta West
Regolare il respiro al ritmo del movimento e in armonia con la mente e corpo.
Durante l'inspirazione la nostra forza è minore, il nostro corpo è più leggero, il nostro equilibrio meno stabile. Con l'espirazione la forza aumenta, il corpo è più consistente e più stabile.
Durante l'inspirazione la concentrazione diminuisce, la mente è meno lucida, durante l'espirazione è più facile la concentrazione e la mente è più lucida.
L'inspirazione ha la facoltà di riempimento, l'espirazione di svuotamento tenendo pulito il corpo e la mente.
Respirare con calma, con il giusto ritmo porterà a calmare la mente e a renderla più lucida.
Il respiro corretto è legato ad una posizione equilibrata. 

▪ 3ª Tappa – Regolare la mente e lo spirito
regolare mente corpo e spirito
Mantenere la concentrazione. Liberare la mente da intenzioni, condizionamenti e pregiudizi.
Mantenere la mente e l'animo calmi e stabili
Essere qui ed ora: non pensare al prima o al dopo
Il rilassamento mentale è uno dei momenti chiave ed è strettamente legato alla respirazione. 

▪ 4ª Tappa – Regolare l'energia interiore - Ki  interiore
Se il corpo è nella giusta postura (Hanmi) il respiro (Kokyu) uscirà calmo, la mente si rilassa e l'energia (Ki) scorrerà più velocemente.
Se il corpo non è nella posizione corretta (instabilità) il respiro risulterà forzato (ansia) e la mente confusa (stress), l'energia non scorrerà adeguatamente e i movimenti saranno scomposti (scoordinamento-disarmonia).
La regolazione del Ki interiore è legato all'armonia tra posizione, respirazione e stabilità mentale.

▪ 5ª Tappa – Armonizzazione con l'energia esteriore - il Ki universale

Quando il nostro partner ci attacca rappresenta gli eventi che ci circondano, si deve allora ricercare l'armonizzazione, l'unione, la fusione.
La ricerca va orientata nel riuscire a far scorrere il KI liberamente,indirizzarlo canalizzando l'energia per controllarla.
Se l'evento violento è troppo potente si cercherà comunque di disperderlo poiché il principio essenziale dell'Aikido è, prima di tutto, salvaguardare la propria incolumità. 
Questa tappa dipende molto dal risultato delle 4 tappe precedenti: perché il Ki scorra liberamente il corpo, mente e respiro devono essere armonizzati con quelle del partner.
La vera armonizzazione con l'energia esteriore si può raggiungere soltanto dopo aver realizzato pienamente quella interiore, non ci si può relazionare con gli altri positivamente se, dentro di noi, non si e raggiunta la nostra intima armonia.
▪ Le prime tre tappe sono legate al concetto guerriero di SHIN TAI WAZA (spirito/mente corpo e tecnica), precisamente nell'ordine TAI WAZA SHIN (corpo, tecnica e mente/spirito).
▪ La quarta tappa è legata alla pratica del KI HON (energia di base) e DAN KAI TEKKINI (procedere per gradini lentamente).
KIHON "KOTAI" Solido
Morihiro Saito Sensei è stato uno dei maggiori sostenitori dell'importanza del Kihon.  




  • KI HONLa parola kihon è composta da due sezioni: Ki (fondamenta o radici) e Hon (base). E' composto da due livelli: kotai e Jutai ( cfr O'Sensei)
  • Kihon waza - tecniche di base - sono il perno dello studio dell'Aikido. Uno studio degli spazi e degli angoli più che del tempo e della dinamica. Il rovescio della medaglia è KI NO NAGARE (Ryutai ).
  • DAN KAI TEKKININei ken awase, ad esempio, si riferisce alla pratica per gradi, detta anche “step-by-step”. Infatti risulta fondametale eseguire le tecniche  passo passo, lentamente - DAN KAI TEKKINI - e poi in armonizzazione - Awase.
▪ La quinta tappa è legata alla pratica del KI NO NAGARE (energia corrente), del RANDORI (agire nella noltitudine), dell'AWASE (armonizzazione) e dei KUMI (combattimenti).

O'Sensei mostra  "AWASE" Armonizzazione

Ecco una poesia che ha come argomento l'acqua elemento simbolo del NAGARE
"L'acqua scorre per raggiungere un livello equilibrato.  Non ha forma propria, ma prende quella del recipiente che la contiene.E' indomabile e penetra ovunque. È permanente ed eterna come lo spazio e il tempo. Invisibile allo stato di vapore, ha tuttavia la potenza di spaccare la crosta della terra. Solidificata in un ghiacciaio, ha la durezza della roccia. Rende innumerevoli servigi e la sua utilità non ha limiti. Eccola, turbinante nelle cascate del Niagara, calma nella superficie di un lago, minacciosa in un torrente o dissetante in una fresca sorgente di un caldo pomeriggio d'estate." Gunji Koizumi Shihan (1886-1964) 
Questa “analogia”, descritta da uno dei più grandi judoka, Gunji Koizumi, Shihan (1886-1964) 8° Dan di Judo, s'addice perfettamente anche all'Aikido, una testimonianza di quando il Judo tradizionale e l'Aikido tradizionale abbiano un linguaggio comune.

 ● Tecniche dell’Aikido

"MUNA DORI"
Le tecniche vengono insegnate dal maestro all’allievo secondo il principio I shin den shin”, che significa letteralmente da spirito a spirito, attraverso la comunicazione di un corretto stato dell’animo che va al di là delle parole ed è imprescindibile per l’efficace esecuzione dei movimenti.
"Dai Nikyo"
La persona che inizia, ovvero chi riceverà la tecnica, 
ukeattacca il suo partner, detto tori, shite o nage a seconda degli stili, che di conseguenza applica la tecnica per neutralizzare l’avversario.I ruoli poi si scambiano per permettere ad entrambi di fare pratica. Anche l' ukemi, è un processo molto importante ai fini dell’apprendimento, che non è considerato passivo ma attivo.
  • UKEMI: Cadute

Si distinguono in:
  • Mae ukemi (in avanti)
  • Ushiro ukemi (all'indietro)
  • Yoko ukemi (laterali)

Solitamente ai principianti si iniziano ad insegnare per prime le prese, perché sono più sicure e controllate, e le diverse tecniche per liberarsi. Alcune di queste tecniche derivano, storicamente, dalla presa effettuata su chi tiene in mano un’arma e le più utilizzate sono:
  • Katate-dori 片手取りpresa ( ad un polso ) con una mano; Kata: uno/a; te: mano = Una mano; DORI 取り:Presa o Stretta 
  • Morote-dori 諸手取りpresa ( al polso ) con due mani (Morote)
  • Ryōte-dori: presa ( ad entrambi i polsi  ) con due mani (Ryōte)
  • Kata-dori 肩取りpresa alla spalla (Kata)
  • Mune-dori 胸取り: presa al petto (Mune)
Molti dei colpi utilizzati nell’Aikido assomigliano a tagli fatti con la spada o altri oggetti, ed indicano chiaramente l’origine di queste arti marziali nelle tecniche di combattimento con armi.Ad esempio alcune tecniche che apparentemente assomigliano a pugni, come gli tsuki (Colpo di punta diritto, Pugno diretto), in realtà sono praticate come se fossero affondi di spada o pugnale.
Queste tecniche solitamente sono insegnate in fasi più avanzata, perché richiedono una certa capacità di controllo dei movimenti e della forza, e possono costituire un rischio di ferimento involontario per i praticanti. 

Fra le tecniche dei colpi base troviamo:

  • Shōmen-uchi: Colpo frontale con taglio dall'alto verso il basso.
  • Shōmen: Parte frontale, davanti, di fronte;uchi: Colpo
  • Yokomen-uchiColpo laterale con taglio dall'alto verso il basso. Yoko:Laterale -men  fronte; uchiColpo.
  • Ganmen-tsuki: pugno diretto (tsuki) in faccia
  • Mune-tsuki: pugno diretto al petto (Mune/Muna)



Oltre a queste tecniche di base l’Aikido prevede numerose combinazioni più complesse la cui denominazione può differire da una scuola all’altra.
A partire da una ventina di tecniche di base si possono ottenere migliaia di possibili implementazioni.


L’allenamento può anche prevedere l’impiego delle armi tradizionali dell’Aikido, come :


  • il bastone corto : jō (Bastone medio lungo, solitamente costruito con legno di quercia)
  • il pugnaletantō 
  • la spada di legnobokken ( oppure boken: Spada di legno di quercia bianca, shiragashi).
Ai praticanti viene anche insegnato come rendere inoffensiva l’arma e prenderne possesso; alcune delle scuole più moderne insegnano a rendere inoffensivi persino avversari che maneggiano armi da fuoco. Gli insegnamenti di queste scuole sono sovente utilizzati per l’addestramento delle forze di polizia o dei militari.Ai livelli più elevati dell’Aikido si trova la tecnica di difesa da attacchi multipli, detta randori. 
"Randori" Mariusz Szmerdt
Il significato letterale di randori è stile libero o prese libere o libero scambio di tecniche, infatti questo esercizio allena l’abilità del praticante ad eseguire intuitivamente, in un contesto non strutturato, le tecniche che ha appreso. La scelta strategica delle tecniche migliori da applicare varia in base al contesto, ed il randori è un ottimo modo di migliorare velocità e coordinazione.

 ● Divise e Gradi di Aikido 

L’aikidoka utilizza un abito d'allenamento di cotone 

detto aikidōgi 合気道着 oppure 合気道衣,  molto simile a quelle indossate nelle altre arti marziali moderne. Consiste in un keikogi per i primi 6 livelli o gradi (kyū): semplici pantaloni ampi e robusti e una giacca a maniche lunghe i cui baveri devono essere sovrapposti fra loro e legati con la cintura
Le cinture nere -  in lingua giapponese Yudansha - portano anche una hakama nera e una giacca bianca.
Man mano procede l’istruzione degli aikidōka, questi avanzano di grado, Kyū, sino ad arrivare ai dan , i gradi delle cinture nere; a seconda degli stili vengono indossate cinture variamente colorate. In alcuni casi le cinture sono solo bianche e nere e distinguono i gradi bassi da quelli alti, mentre esistono scuole che utilizzano cinture di diverso colore.
Per il grado di Kyū la cintura è bianca tipo mudansha o yūkyūsha:
Per i dan 段 la cintura è nera tipo yūdansha:
Questi sono i vari gradi per i dan:
  1. SHODAN 初段: 1° Dan dove SHO è primo
  2. NIDAN 弐段: 2° Dan
  3. SANDAN 参段: 3° Dan
  4. YONDAN / YODAN 四段: 4° Dan
  5. GODAN 五段: 5° Dan
  6. ROKUDAN 六段: 6° Dan
  7. NANADAN 七段: 7° Dan
  8. HACHIDAN 八段: 8° Dan
  9. KUDAN / KYUUDAN 九段: 9° Dan
  10. JUUDAN 十段: 10° Dan





FONTI :

Budo - Gli insegnamenti del Fondatore dell'Aikido, E
dizioni Mediterranee, con l'introduzione di Kisshomaru Ueshiba, basato sulla Traduzione in Inglese di John Stevens.


L'Universo ► L'Uomo ► L'Aikidō:La Quarta Dimensione

►La Quarta Dimensione

→ Il Kotodama e il Ki dell'uomo

"QUELLO CHE NON TROVI DENTRO DI TE NON LO TROVERAI NEPPURE AL DI FUORI DI TE
O'Sensei

O'Sensei concepiva l'immensamente grande e l'immensamente piccolo come una stessa essenza. Non esiste differenza tra ciò che esiste nell'immenso universo e quello che troviamo in una cellula umana.In questo grafico c'è la rappresentazione del macrocosmo e del microcosmo:

  • Il cerchio grande rappresenta il grande universola galassiail sistema solarel'uomola molecola, l'atomo.
  • I cerchi più piccoli rappresentano i piccoli universi dentro il grande universo tra cui l'uomo.
  • L'uomo è un universo, dentro di sè ci sono le galassie (cellule e molecole), i sistemi solari (atomi )...
  • MU/vacuità e YU/pienezza sono i poli positivi e negativi di ogni cerchio piccolo e grande.
  • SU è al centro di ogni cerchio e verso il centro, dei centri più grandi, tendono gli otto raggi che rappresentano tutti i raggi e tutte le direzioniNell'esercizio dell' HAPPO GIRI è contenuto questo principio.
Nel pensiero asiatico, generalmente, la sillaba originaria è la A, apertura della bocca che simboleggia l'espansione
Invece O'Sensei riteneva SU più confacente perché genera la respirazioneKokyuIl Kokyu è l'alternanza tra pieno e vuoto, l'uno non esiste senza l'altro e il respiro genera la vita:

  • MU la vacuità, espirazione, rappresenta l'"ANIMA"
  • YU la pienezza, inspirazione, rappresenta il "CORPO"
Siamo molto vicini alla moderna fisica. 
Quindi dal centro SU prende forma KA (fuoco) e MI 
(acqua), l'unione tra acqua e fuoco genera l'unione vitale:
  KA= FUOCO + MI= ACQUA  KAMI
Formano la parola KAMI ovvero divino, supremo.
Questo disegno è una rappresentazione di Vuoto e Pieno, Acqua e Fuoco. 
Nella tradizione giapponese, e anche cinese, MU e YU 
assumono il colore rispettivamente bianco e nero ( in Cina Yin e Yang), KA (fuoco) il rosso e MI (acqua) è bianco.


→ Il Kotodama e il KI dell'Universo

A livello microcosmico O'Sensei Ueshiba poneva il kotutama
SU al centro di ogni essere. Nella sua concezione il Big Bang è la sillaba nucleare SU, l'inizio dell'universo:

  • Il cerchio grande rappresenta l'universo e la nostra esistenza
  • Il cerchio piccolo è il Big Bang (SU) che contiene il vapore-energia originaria (KI universale)
'' Non c'erano cielo ne terra, ne universo, solo vuoto spazio. In questa immensa vacuità apparve un unico punto. Da questo punto, vapore, fumo e nebbia si muovevano a spirale entro questa sfera luminosa. E il kotodama SU nacque. Si diffuse circolarmente verso l'alto e il basso, a sinistra e a destra. ebbero inizio la natura ed il respiro, limpidi e incontaminati. Il respiro si sviluppò nella vita e comparve il suono.O'Sensei
 
Da questi versi si deduce questo schema del Kotodama:

La spirale della diffusione genera:
  • MU, che significa "nulla" "non c'è" e  rappresenta "IL VUOTO"
  • YU che significa "qualcosa" "c'è"  e rappresenta "IL PIENO"
Quindi non è difficile intuire che l'esplosione (SUgenera la materia e l'anti materia e quindi il vuoto e il pieno.
Un'antica intuizione molto vicina alla moderna scienza.
Nella vita di tutti i giorni, nella dualità umana, ci si muove sul cerchio esterno, con una netta separazione tra vuoto (MU) e pieno (YU), buono e cattivo, amore e odio, bene e male...
Percorrendo il tragitto all'inverso la spirale si avvicina sempre più al centro (SUunendo gli opposti. Quando ci troviamo in difficoltà nel trovare una soluzione tra questi opposti (ad esempio tra ciò che è bene fare a ciò non che non è bene fare), bisogna avvicinarsi al centro, ma non direttamente, a spirale, abbandonando i concetti di giusto e sbagliato lentamente e progressivamente, fino ad arrivare al vuoto mentale "La non mente" così, a mente lucida come uno specchio, ci apparirà la soluzione.
L'Aikido si muove al ritmo del Kokyū 呼吸, la risonanza tra espirazione (MUsvuotare) e inspirazione (YUriempire). E' una manifestazione o estensione del Ki 氣 all’esterno del corpo.
Ki: 気 o anche 氣 (forma più antica)
Nella dinamica dell'Aikido, quando una forza ci attacca, possiamo controllarla con l'inspirazione e disperderla con l'espirazione. Se portiamo direttamente verso il nostro centro una potente forzaannullando completamente la nostra forza in un completo abbandono del corpoquesta potente forza ci destabilizzerebbe e ci devasterebbe.
Ci stiamo unendo a qualcosa di troppo forte per noi.
  • Se verso dell'argilla in un secchio d'acqua, senza stemperarla, questa si depositerà direttamente sul fondo, separandosi dall'acqua, quindi dobbiamo intervenire mescolando, ma si formeranno grumi, e il procedimento sarà più lungo. Se vogliamo unirla dobbiamo versarla dosando e stemperando l'argilla e mescolando. E' il movimento (spirale) che unirà i due elementi in modo armonico.
  • Se buttiamo un sasso nell'acqua, possiamo mescolare finché vogliamo, il sasso andrà sul fondo. In questo caso l'acqua non può far altro che separarsi. Se mescolando provochiamo un potente vorticel'acqua alzerà il sasso dal fondo e lo porterà in superficie, ma ci vuole molta energia
I due paragoni ci fanno intuire che se la forza è controllabile (argilla) possiamo unircima se non è controllabile (sasso), dobbiamo prima farla passare separandoper poi intervenire (potente vortice). 
In ambedue i casi useremo il movimento a spirale (mescolare sempre più forte fino al vortice).

Il Kokyū è quindi quel particolare movimento del Ki 氣 che si manifesta esteriormente attraverso il movimento del corpo che segue il movimento del 氣 Ki; ciò vale sia quando si agisce come tori (cioè colui che esegue la tecnica di difesa) sia come uke (cioè il partner d’allenamento che si presta ad attaccare ed a ricevere l'effetto delle tecniche eseguite dal "tori").

Avere un forte Kokyū significa possedere un’elevata capacità di espressione e di controllo dell’estensione all’esterno del proprio 氣 Ki e padroneggiarlo in modo che il corpo irradi sempre il 氣 Ki in modo vigoroso in ogni circostanza: in tale modo si riesce a muoversi e a proiettare l'avversario senza fatica e con estrema naturalezza, sfruttando l'energia interiore e  la forza fisica dell'avversario, piuttosto che per effetto dell’impiego della propria forza fisica ed energia interiore.
Ecco un'immagine di O'Sensei che pratica il misogi con il Jo:
Durante questa pratica O'Sensei muove il Jo con spirali verso l'alto, con questa preghiera in movimento
concentra SU nel suo Hara Tandem. 
Se vogliamo lavorare in unione diretta dobbiamo allora assorbire la forza negativa con il movimento in JU o YAWARA (cedere), incanalare con il NAGARE nella spirale RYU (fluido), così "diluiamola forza di chi ci attacca nella nostra forza e, in questo cedere progressivo a forma di spirale, la portiamo al centro (SU) nel vuoto non vuoto.
Il cerchio SU genera la coesistenza delle due forze, negativa (attacco) e positiva (difesa), che trovano la loro massima esplosività nel centro piccolo del SU se le annulliamo non ci sarà più KI (oltre il SU non c'è materia).
 Quando arriviamo dentro al centro piccolo di SU troviamo il fumo, la nebbia e il gas primordiali che sono il KI di tutte le cose, un Ki potente

Oltre il KI si ritorna al nulla.
Tutto questo lo riscontriamo nella pratica degli URA.
Quando si arriva al centro con tutte le energie concentrate si ha l'esplosione: il verbo-kotodama esplode ed è il Kiai, l'urlo che emaniamo quando si realizza realmente dal centro del nostro essere, spontaneo e terrificante come il ruggito del leone, il kotodama SU.

● LA PUREZZA DELLE VOCALI

Anima e Spirito, i principi di vita, vengono rappresentate dalla purezza delle vocali
A  O  U  E  I
Mentre nella cultura occidentale, si suppone che ogni essere vivente possiede un'anima separata completamente da quella degli altri, e se buona va in paradiso, mentre la cattiva all'infernoNel concetto orientale non si parla di paradiso ne di inferno, ma di rinascita.
L'anima non è qualcosa di "personale" ma universale. 
L'uomo ha si la sua anima ma non è separata da tutto il resto. I suoi comportamenti, bontà o cattiveria, dipendono dal mondo circostante. 
O'Sensei diceva: 
"...tutto quello che si trova all'esterno del nostro corpo si trova anche all'interno, e se non lo troviamo all'interno non lo troveremo neppure all'esterno..." 
Secondo la visione orientale: tutti gli uomini, e per alcune filosofie anche il più piccolo essere, hanno un'unica anima in comune con tutti gli esseri, l'anima universale, e all'interno di questa grande anima risiedono  in affitto le nostre anime. In questo senso va interpretata la frase di O'Sensei "Io sono l'universo" e "l'uomo ha in sé il Divino". 

Ad ogni vocale-anima associamo ora una particolare
essenza:
 E' il primo tra tutti i suoni : SPIRITUALIZZAZIONE-INIZIAZIONE-CONCETTUALIZZAZIONE 
  • Tende verso il CENTRO 
  • Unione-Associazione TERRA CIELO
  • Localizzazione TESTA
► Secondo suonoANIMAZIONE-CREATIVITA' - EMOTIVITA' 
  • Tende verso il CENTRO associazione ACQUA -ARIA 
  • Localizzazione TORACE-CUORE
► Terzo suono:CENTRALIZZAZIONE - NASCITA - CONCENTRAZIONE
  • Risiede nel CENTRO 
  • Associazione VUOTO-ORIGINE-SPIRITO
  • Localizzazione ADDOME
► Quarto suono
  • Rappresenta la  DIRAMAZIONE
  • Favorisce l' ESPANSIONE
► Quinto suono
  • Rappresenta la VIBRAZIONE 
  • Favorisce la PENETRAZIONE-IRRADIAMENTO
Interpretazione dello schema della creazione(sopra) secondo il Kototama di O'Sensei dove da SU inizia la spirale generando l'anima e la vita.  
  • U è l'asse centrale su SU e allinea A O E I  
  • SU con movimento a spirale li fa vibrare tra vuoto e pieno
 Lo stesso schema riportato al microcosmo dell'uomo (sopra e sotto)

  •  SU è in alto verso il cielo e rappresenta la centralità verso l'universo
  • U si proietta in basso verso il centro della terra è stabilità-corpo 
  • SU-U è al centro dell'uomo e rappresenta il nostro Hara tandemcentro delle nostre energie, collegamento tra terra e cielodove U e SU si uniscono in perfetta centralità: solidità e stabilità.
  • A centro e anima del pensiero e concettualizzazionemente-tecnica
  • O centro e anima dell'emotività e creatività: cuore-spirito
  • E espansione del KI dal centro in tutte le direzioni: Kokyu 
  • I vibrazione e irradiazione del KI penetra dal centro in tutte le direzioni: la luce, Irimi
Per i praticanti di Aikido O'Sensei ha creato personalmente la tecnica Tenchi Nage, dove Ten è cielo Chi è terraper rappresentare il collegamento cielo terra. 
Con il 3°Suburi di Aikiken si rappresenta anche questo collegamento: dalla posizione di partenza si porta il Ken in alto verticale si inspira colleganto Cielo e Terra (SU-U)poi si abbassa il Ken all'altezza delle anche e stabilizza (U), quindi nasce il fendende in espansione (E) e irradiamento (I) con il Kiai finale EIIII. 


Saito Sensei diceva che questo suburi era molto caro a O'Sensei. Egli, per rappresentare questa unione, usava il Jo con particolari movimenti a spirale. Nessun altro era autorizzato a praticare questi movimenti in sua presenza, per lui ritenuti personali, erano una personale preghiera in movimento.
UNISCI TE STESSO AL CIELO E ALLA TERRA
STAI ESATTAMENTE AL CENTRO CON IL TUO CUORE
AD ACCOGLIERE IL FLUSSO DELL'ECO DELLA MONTAGNA
O'Sensei
Non dimentichiamo che il Fondatore parlava di “inori budo”, indicando con questo termine che l’Aikido è come una preghiera in movimentoL’Aikido può essere la porta tra il mondo manifesto e il non manifesto. 
L’essere umano ha due modi di vivere: uno esteriore, l’altro interiore. Con l’interiore egli guarda il non manifestato, con l’esteriore vede e approccia il manifestato. 
L’Aikido ci dà gli strumenti per integrare e far vibrare all’unisono questi due modi di vivere.

● L'ANIMA DEL KOTODAMA FORMA L'ALFABETO GIAPPONESE

Le anime pure delle vocali, associate alle dure e corpose consonanti, generano l'antico alfabeto giapponese (la parola e quindi l'uomo), in uso anche oggi nelle scritture Hiragana e Katakana¹Mentre i Kanji sono stati importati dalla Cina, la scrittura originaria del Giappone si fonda sul Kotodama
i due kana: Hiragana e Katakana - alfabeti sillabici
Il giapponese è una lingua sillabical'elemento fondamentale della parola non è infatti la lettera, ma la sillaba. Il sistema fonologico è costituito da cinque fonemi vocalici (/a i u e o/), dodici consonantici (/k g s z t d n h b p m r/), due semivocaliche (/j w/), più due fonemi speciali (/N/, uvulare sillabica nasale, e /Q/, che indica geminazione consonantica), per un totale di ventuno fonemi. Quelle presenti nelle tabelle sono le “sillabe base” alle quali è possibile aggiungere alcuni simboli che ne variano la pronuncia. In giapponese esistono cinque fonemi vocalici e ventisei fonemi consonantici differenti. Questi ultimi, però, non si presentano mai da soli ma hanno sempre bisogno di una vocale a cui appoggiarsi (l'unica eccezione è /ɴ/, che può apparire isolato). 
I moderni alfabeti giapponesi prendono origine dal Kotodama.
NOTA¹
Il sistema di scrittura giapponese si basa su due kana (Hiragana e Katakana), alfabeti sillabici creati — secondo la tradizione — intorno al IX secolo dal monaco buddhista giapponese Kūkai (Kōbō Daishi), e sui kanji (logogrammi di origine cinese), i sinogrammi.
Alcune parole (sostantivi, nomi propri) vengono scritte generalmente in kanji, altre parti del discorso (proposizioni, parole funzionali, verbi ausiliari) solo in kana e altre ancora (aggettivi, verbi) con entrambi i sistemi (la radice della parola viene rappresentata dai caratteri cinesi e la parte flessiva in kana):
L’hiragana e il katakana sono due alfabeti sillabici fonetici. Il katakana è utilizzato comunemente per trascrivere le parole di origine non giapponese, per i nomi scientifici di piante e animali, per la trascrizione dei suoni e per dare enfasi ad alcune parole. L’hiragana è usato per tutto il resto, come la coniugazione dei verbi e i suffissi delle parole. I kanji sono la parte più complessa della scrittura giapponese, derivano dalla Cina e sono diverse migliaia di cui circa 1500 sono quelli di uso più comune. Oltre a questi tre sistemi di scrittura ne esiste un quarto che viene in nostro aiuto, l’alfabeto latino per termini specifici o per acronimi: il rōmaji che letteralmente significa “caratteri romani” in quanto consiste nella trascrizione della lingua giapponese in caratteri latini.
Prima di cominciare la pratica dell'Aikido O'Sensei si appartava e usava la risonanza del Kotodama O (acqua) per prepararsi. Anche se ne parlava spesso del Kotodama, O'Sensei non lo faceva praticare ai suoi allievi, mai è successo e non ci sono testimonianze in questo senso. 
Succedeva invece che, quando vedeva un allievo che cercava di imitarlose non faceva parte della setta Omoto-Kyoveniva subito richiamato, proprio perché la considerava una pratica personale. O'Sensei invitava questi allievi a praticare l'Aikido perché scoprissero la loro via attraverso la vera pratica marziale, come aveva fatto lui stesso.
IL KOTODAMA E' NELLA STESSA PRATICA DELL'AIKIDO 
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FONTI :

  • Kototama. Terza Civiltà 1976. Il principio Kototama. Di Nakazono, M. - Kototama Institute, 1983
  • Budo - Gli insegnamenti del Fondatore dell'Aikido - Edizioni Mediterranee, con l'introduzione di Kisshomaru Ueshiba, basato sulla Traduzione in Inglese di John Stevens.
  • Il codice Ueshiba - Dalla matrice marziale al Takemusu Aikido di Giancarlo Giuriati. E' disponibile la lettura on line pag.1/36 sul sito Il mio libro
Tutti le citazioni di O'Sensei Morihei Ueshiba  e il Kotodama o kototama 言霊 sono da:
  • I fondamenti spirituali dell'Aikido , p. 55. di Gleason, W.
I riferimenti alla lingua giapponese sono da:
    • L'ALFABETO GIAPPONESE - TUTTI I CARATTERI HIRAGANA E KATAKANA di Mandel Gabriele - Editore: Mondadori Electa 05/2007
    • Scrittura giapponese di Susanna Marino - Zanichelli
    Testi reperibili - per la sola lettura - in qualsiasi Libreria Universitaria